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La collaborazione con Franco Miglietta

Marco Nereo Rotelli ha incontrato sulla sua strada artistica Franco Miglietta, un ricercatore del CNR che si occupa da tanti anni del complesso rapporto fra condizioni ambientali e vegetazione terrestre.

E gli ha chiesto di trasformare la sua esperienza fisica e biologica in un sistema di nuove e diverse visioni “illuminate” della realtà. Il ricercatore manipola la fluorescenza della clorofilla sulle piante per capire come esse funzionano e come rispondono agli stimoli esterni, Marco sfrutta queste manipolazioni per trasformare gli effetti luminosi  in forme d’arte. In questo periodo i due stanno lavorando ad un progetto-evento per il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) che si terrà al Macro di Roma il 28 Aprile prossimo. Daranno nuova luce alla carta di recupero sfruttando la clorofilla estratta da scarti alimentari. La fluorescenza della clorofilla diventerà qualcosa da “vedere” con gli occhi all’interno dell’ innesto artistico di proprietà naturali in un materiale, la carta, che è di per se privo di propria luce.

Franco Miglietta
Uno dei più importanti sostegni a questa iniziativa è venuta dall’Istituto francese di Studi Avanzati dell’Università di Aix-Marseille (IMèRA) che ha offerto la possibilità a Franco Miglietta e Marco Nereo Rotelli di lavorare insieme ed anticipare una parte dei loro risultati ad una comunità interdisciplinare di scienziati ed intellettuali di tutto il mondo. L’IMèRA è una delle organizzazioni più attive in Francia e il suo scopo è quello di facilitare lo scambio di visioni interdisciplinari; cosa che può talvolta portare lontano come nel caso del difficile incontro fra arte e scienza.


Che le piante contengano clorofilla, lo sappiamo fin da quando siamo bambini; ce l’hanno insegnato alle elementari e nessuno di noi ha mai scordato quell’insegnamento. Chi lo ha fatto ha scoperto che la clorofilla (dal greco χλωρός, chloros = verde e φύλλον, phyllon = foglia)  è una famiglia di molecole assai complesse caratterizzate dalla presenza di un eterociclo porfirinico, al centro del quale c’è un atomo di Magnesio. La storia ci racconta che fu Joseph Bienaimé Caventou  (1795–1877), un laborioso farmacista parigino, ad isolarla ed estrarla dalle foglie e darle per primo questo nome. Nelle piante superiori esistono due tipi di Clorofilla, quella detta “a” che assorbe luce blu e luce rossa e quella “b” che assorbe luce a lunghezze d’onda poco diverse. Entrambe non sono in grado di assorbire la luce di colore verde e finiscono quindi per rifletterla. Un meccanismo che è alla base del “colore verde” delle terre emerse del nostro pianeta, con le sole eccezioni dei deserti, delle rocce, delle calotte polari e dei ghiacciai.

Non sono sicuramente molte le  persone si sono occupate di clorofille nella loro vita. Chi le ha osservate con più attenzione di quella d’un semplice sguardo  alla bellezza della tonalità del verde dei campi, ha scoperto che le clorofille sono al centro di cosiddetti  “complessi antenna” e cioè di un intricato sistema fatto da diverse centinaia di molecole fra loro collegate che è in grado di intercettare i fotoni che arrivano dal sole e trasferire la loro energia ad una serie di complesse reazioni biochimiche. Così le piante partendo da luce, acqua e anidride carbonica arrivano a produrre zuccheri. Ma la clorofilla non solo “assorbe” la luce ma ne “emette” sotto forma di fluorescenza. O meglio essa ri-emette parte della luce assorbita in determinate lunghezze d’onda a frequenze più elevate. Il primo ad accorgersi dell’esistenza di questo fenomeno di emissione di luce, fu David Brewster, un prete scozzese della prima metà dell’ottocento che aveva estratto la clorofilla da foglie di alloro e illuminando l’estratto liquido si accorse che il colore della soluzione si modificava cambiando il tipo di luce. Ma ci vollero altri cento anni perché Kautsky e Hirsch, due scienziati di Heidelberg in Germania, intuissero cosa fosse e come funzionasse l’emissione di luce in fluorescenza dei complessi antenna delle piante superiori.

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Marco Nereo Rotelli
Via Quintiliano, 24
20138 Milano

info@marconereorotelli.it


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artprojectArt Project nasce nel 2000 come gruppo di lavoro e di ricerca dall’incontro di artisti provenienti da ambiti disciplinari differenti quali arte, poesia, teatro, musica.